«Non c’è nessuna ragione per essere impazienti se si è seminato e innaffiato bene. Un’attesa del genere è qualcosa di più che stare semplicemente ad aspettare» V. Havel
Quest’anno, durate gli Esercizi spirituali itineranti ad Assisi, abbiamo meditato la parabola dei ‘quattro terreni’ (Matteo 13, 3b-9.18-23) che ricevono seme in abbondanza, gettato a larghe mani dal seminatore.
Preoccupazioni della vita, falsità, seduzioni, inganno, ricchezza, mondanità alternate a ricchezza interiore, libertà, profondità, essenzialità, semplicità, bellezza ci hanno aiutati a comprendere la tipicità dei diversi terreni presenti nel nostro cuore.
Toccante e profonda la testimonianza di una monaca di clausura, Sr. Maria Sara del Protomonastero di Assisi, che ci ha raccontato, con gioia e semplicità, come Dio ha seminato nella sua vita aspettando con pazienza i ‘buoni frutti’.
Il Dio che semina ha molta speranza, è capace di ‘sprecare’ semenza anche sul terreno battuto, anche tra i sassi, anche tra le spine.
Il Dio che spera vorrebbe che le nostre miserie divenissero solchi di accoglienza e di fecondità.
Ringraziamo don Sergio e Suor Maria Grazia perché hanno seminato a piene mani e in profondità la Parola di Dio.
I partecipanti agli Esercizi spirituali ad Assisi